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Un Caffè a Roma

Il Museo Atelier Canova-Tadolini è un bar-ristorante nel centro di Roma, non lontano da Piazza di Spagna. Ha una collezione di più di 400 opere scultoree esposte nelle varie sale, realizzate da Antonio Canova e il suo allievo prediletto Adamo Tadolini. Quando abitavo nella capitale, questo era il posto che più mi piaceva far conoscere alle persone che venivano a trovarmi. Mi rievocava ricordi che condividerò con te. Cercherò di farti assaporare quel fascino della scultura che tanto mi emoziona, portandoti con me, seppur solo con l’immaginazione, a bere un caffè a Roma circondata da sculture.

UN CAFFÈ A ROMA
Ingresso del bar – ©CS

UN TUFFO NEL PASSATO

Il bar si trova in una zona di Roma all’epoca animata dalle botteghe degli artisti. Amo immaginare Canova, maestro del Neoclassicismo italiano, lavorare nel suo studio, realizzare le sue opere più famose e insegnare l’arte della scultura ai suoi allievi. Con uno di questi studenti, Adamo Tadolini, creò un intenso rapporto di collaborazione che lo portò alla decisione di lasciargli in eredità lo studio, ritenendolo il più degno nell’ottenimento della sua eredità spirituale.

La prima volta che vi entrai mi riaffiorarono alla memoria gli anni del liceo in cui lavoravo la creta. Le ore passate a modellare mi permisero di apprezzare appieno l’arte scultorea, la magia che c’è nel creare da un materiale inanime qualsiasi cosa che scaturisca dalla mente. Immaginati quello che poteva nascere, invece, da un enorme blocco di marmo!

Statue
Statue – ©CS

QUANDO ASSAPORAI UN CAFFÈ A ROMA CIRCONDATA DA SCULTURE

Un giorno, in giro per il centro, una mia amica mi chiese se avessi mai preso “un caffè a Roma circondata da sculture”. I miei occhi si illuminarono. Appena entrata al Museo Atelier, mi concessi il tempo per gironzolare nelle sale suddivise tra caffetteria, ristorante e bancone per l’aperitivo. Ed è quello che consiglio di fare anche a te. Le opere che puoi ammirare sono copie e calchi in gesso posizionate senza una precisa collocazione cronologica. Forse è proprio questa disposizione casuale che rende l’ambiente ancora più affascinante.

Ci fecero accomodare nella Sala Giulio e mi ritrovai seduta sotto la statua del papa benedicente: assolta dal peccato di non essere mai stata in quel “santuario dell’arte”.

IL FASCINO DELLA SCULTURA

La bellezza delle sculture sta nel poterle osservare da molteplici punti di vista: il potervi girare attorno permette di scovare quei dettagli nascosti che ti fanno comprendere appieno il significato celato dietro la sua storia. Questo dinamismo ti dà la possibilità di guardare con gli occhi dell’artista quello che prima era un grezzo blocco di marmo, ipotizzando giochi di chiaroscuro che fanno sembrare vive le statue.

In un certo senso è proprio quello che puoi fare in questo bar, con la differenza che ti trovi comodamente seduto a sorseggiare un caffè a Roma. Le sculture, se le osservi come faresti al museo, sembra che cambino espressione, non rimangono mai immobili. Stanno lì, apparentemente ferme, ma hanno visto più persone di quante ne potremmo vedere noi in una vita intera girovagando per il mondo.

UN CAFFÈ A ROMA
Dettagli – ©CS

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